Viene innanzitutto considerata la regione dello spettro elettromagnetico analizzata dal radar: le onde radio e in particolare la banda VHF. I radar attraverso cui si osservano gli sciami meteorici possono essere di due tipi: a back-scatter e a forward-scatter.
Viene trattato il fenomeno meteorico partendo da considerazioni sulla struttura atmosferica. I meteoroidi entrando nell’atmosfera interagiscono con questa dando origine ad una scia di plasma e a quel complesso di fenomeni luminosi e, a volte acustici, a cui si da il nome di meteore. Oltre a sottolineare il meccanismo attraverso il quale tale fenomeno trae origine, viene evidenziato anche quello con il quale la scia di plasma viene dissipata. Questi, visti insieme, si traducono anche in una diversa morfologia che gli echi radar, prodotti dalla meteora, presentano: echi ipodensi e iperdensi.
Vengono evidenziate le diverse tipologie di oggetti che comunemente vengono raggruppate sotto il nome di corpi interplanetari. In particolare, viene sottolineato il ruolo che i corpi interplanetari hanno avuto nella storia, prima del Sistema Solare e poi del nostro pianeta, evidenziando soprattutto la quantità di tali oggetti che colpisce la Terra in periodi più o meno lunghi. Ogni tipologia di questi corpi necessita di un differente metodo di indagine. Infine, questi oggetti non hanno tutti una medesima origine, che può essere cometaria, asteroidale o interstellare, e una stessa evoluzione.
Viene presentata una panoramica generale sugli sciami meteorici di origine cometaria. In primo luogo viene visto il meccanismo di nascita dei corpi progenitori, le comete appunto. Successivamente vi è l’analisi del fenomeno dell’eiezione dei meteoroidi da questi oggetti e la loro evoluzione come corpi indipendenti del Sistema Solare. Il fenomeno dell’espulsione è molto importante e, in base alle forze in gioco sul meteoroide, determina l’orbita iniziale di tali oggetti. Quando la Terra nel suo moto di rivoluzione interseca queste orbite si parla di sciame meteorico.