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ICARA 2025: tre giorni di radioastronomia, formazione e comunità

Si è concluso domenica 26 ottobre 2025, presso il PL Space Center di Pordenone, il XX Congresso Nazionale di Radioastronomia Amatoriale – ICARA 2025, un’edizione che ha saputo unire in modo magistrale la dimensione scientifica, quella formativa e quella umana della radioastronomia amatoriale italiana.

Per tre giorni, il moderno centro tecnologico di PrimaLuceLab ha accolto astrofili, radioamatori, docenti e ricercatori provenienti da tutta Italia, offrendo loro un’occasione unica di incontro e confronto. Fin dall’apertura di venerdì mattina, l’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni: entusiasmo, curiosità e la sensazione condivisa di far parte di una comunità in crescita.

Uno degli elementi più apprezzati di questa edizione è stato il corso specialistico di radioastronomia pratica, che ha preceduto e accompagnato le giornate congressuali. I partecipanti hanno potuto lavorare direttamente con strumenti professionali, come le antenne SPIDER 300A e INTREPID 500, sperimentando osservazioni in bande L, S e X, misurazioni della riga a 21 cm dell’idrogeno neutro, radiomappe, analisi Doppler di segnali satellitari e procedure di riduzione dati in formato FITS. Per molti, è stata la prima occasione per toccare con mano la differenza tra teoria e pratica, scoprendo la potenza dell’analisi diretta del cielo radio.

La giornata di venerdì si è conclusa con una conferenza pubblica alla Biblioteca Civica di Pordenone, nella Sala Teresina Degan, dal titolo “Siamo soli nell’universo? Il progetto che cerca la risposta”. L’incontro, aperto alla cittadinanza, ha offerto uno sguardo affascinante sulle ricerche dedicate alla ricerca di vita intelligente nello spazio, unendo rigore scientifico e capacità divulgativa. È stato un momento particolarmente significativo, capace di avvicinare anche il grande pubblico al linguaggio e alle finalità della radioastronomia contemporanea.

Il pomeriggio di sabato ha visto alternarsi interventi di grande interesse, dedicati alle più diverse applicazioni della radioastronomia amatoriale: dall’osservazione dell’idrogeno galattico ed extragalattico allo studio della radiazione cosmica di fondo, dalla realizzazione di controller economici per antenne fino alla misura di fenomeni rari come le radio-occultazioni lunari. Particolarmente significativa è stata la sessione dedicata al ricordo di Claudio Maccone, figura di riferimento per molti nel campo del SETI e della radioastronomia teorica, seguita da una conferenza di alto livello sulla trasformata di Karhunen–Loève applicata all’analisi dei segnali astronomici.

La serata di sabato si è chiusa con la tradizionale cena sociale, occasione informale ma preziosa per rinsaldare amicizie e scambiare esperienze tra appassionati che, spesso, collaborano a distanza per tutto l’anno. L’atmosfera di familiarità e condivisione ha reso ancora più evidente lo spirito che da sempre anima ICARA: la convinzione che la scienza, anche quella condotta in modo amatoriale, sia un linguaggio comune capace di unire persone e generazioni.

Domenica mattina, la seconda sessione di lavori ha ampliato ulteriormente l’orizzonte del congresso, con contributi su progetti di ricerca amatoriale e semi-professionale, dallo sviluppo di muometri e radiotelescopi compatti alla partecipazione a missioni e campagne coordinate. La sensazione generale è stata quella di un movimento maturo, aperto all’innovazione ma consapevole del proprio valore come punto d’incontro fra mondo accademico, scuole, imprese e associazioni.

La chiusura ufficiale ha portato con sé un sentimento diffuso di soddisfazione. In molti hanno sottolineato l’importanza di un congresso capace non solo di trasmettere conoscenze, ma di costruire relazioni e creare prospettive comuni. ICARA 2025 ha confermato che la radioastronomia amatoriale in Italia è un settore vitale, in espansione, e che può rappresentare un modello virtuoso di collaborazione fra competenze, passioni e realtà diverse.

Mentre le antenne tornano al loro silenzioso lavoro quotidiano e i computer archiviano gli ultimi dati, resta l’eco di un congresso che ha saputo guardare lontano, dentro e oltre le onde radio. Con un’eredità chiara: continuare a osservare, sperimentare e condividere. Perché, come sempre, la vera forza della radioastronomia non sta solo nelle antenne, ma nelle persone che le fanno vivere.

ICARA2025

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